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SEI UN’AZIENDA?
Parlare di rifugiati e delle loro difficoltà nel trovare impiego in Italia, non è semplice in un contesto come quello del nostro paese in cui, spesso, non si approfondiscono le cause e le responsabilità dell’attuale crisi economica ed occupazionale e ci si limita ad analizzarne gli effetti creando antagonismo tra i costi per i servizi ai “cittadini italiani” e quelli per l’accoglienza ai rifugiati, tra la disoccupazione italiana e l’impiego della forza lavoro degli stranieri.
Per PRIME Italia impegnata in prima linea nell’inserimento lavorativo dei rifugiati, raccontare il percorso e i limiti dell’accoglienza dei rifugiati rappresenta una sfida di assoluta rilevanza.
Farlo all’interno dei luoghi del mondo del lavoro è uno dei modi più efficaci per integrare le attività che porta avanti, significa porre in evidenza la centralità dell’inserimento lavorativo quale perno attorno a cui ruota ogni singola azione intrapresa dall’associazione, costruire un’opportunità concreta per accrescere il valore e il senso delle attività di sensibilizzazione.
La mostra in questo modo non rappresenta un generico momento di informazione per la cittadinanza, ma uno strumento utile di riflessione per il mondo e i luoghi del lavoro.
Il percorso fotografico permette alle aziende di integrare in modo innovativo preoccupazioni di natura etica all’interno della visione strategica d’impresa. Una forma economica ed efficace di Responsabilità Sociale di impresa, un’occasione per aprirsi al mondo dei rifugiati e per impegnarsi a favorire il loro pieno inserimento nella nostra società, affinché quello che è un diritto sancito dall’articolo 1 della Costituzione italiana non diventi un bisogno primario.
Ottenuto lo status di rifugiato, ogni individuo presente nel nostro paese possiede gli stessi diritti di un cittadino italiano, sul piano assistenziale, sul piano lavorativo ed in tutto ciò che riguarda la vita quotidiana. Tale affermazione non è un ideale a cui aspira un gruppo di volontari, ma è quanto la legge del nostro paese prevede ed è compito di ciascun gruppo o individuo utilizzare gli strumenti di cui dispone e impegnarsi perché sia rispettato e realizzato.
Alle aziende chiediamo uno spazio in cui allestire la mostra ed un modo per incoraggiare i propri dipendenti a visitarla. A tutti chiediamo di intraprendere un viaggio che molti dei rifugiati presenti nel nostro paese sono costretti a compiere, ogni giorno, nelle nostre città spesso nell’indifferenza e nel disinteresse generale.